venerdì 17 gennaio 2014

A proposito di suffragio universale...

Per alcuni dei concorrenti de "L'eredità" Hitler fu cancelliere nel 1979, e l'Italia è una Repubblica democratica fondata sulla famiglia. Pace all'anima loro.Anzi no, perché per fortuna l'utente medio di Facebook e Twitter, che da decenni si occupa di contrastare il declino culturale del paese, nella convinzione di sottrarre all'oblio l'opera dei padri costituenti, ha giustamente scatenato un'offensiva senza precedenti contro la barbarie dilagante che investe la generazione dei trentenni di oggi. Andrea Scanzi, giornalista de Il fatto quotidiano, ha deciso di rincarare la dose, licenziando un post finalmente coraggioso: "Niente, dai: gli italiani non possono permettersi il suffragio universale. Bisognerebbe dare il patentino, prima di votare. O rispondi (bene) a tre domande di educazione civica, o al massimo voti al Grande Fratello" [...].
Che dire di più, per giovare alla nobile causa dell'eugenetica della "partecipazione"? Che mi sono davvero "rotto le palle di questi ignoranti compiaciuti e ridanciani" che pretendono di sottoporre al vaglio delle "cuffie e del minuto di tempo" secoli di lotta per l'emancipazione; che pretendono di resuscitare Mike Bongiorno e attribuirgli il compito di sequestrare qua e là qualche tessera elettorale; che pretendono, soprattutto, di convincerci che fosse meglio nel 1861, quando, alle prime elezioni per la Camera dei Deputati, gli elettori venivano "selezionati" secondo criteri di censo e capacità.
Perché se davvero così fosse, se davvero votare non fosse un diritto inalienabile, anche degli ignoranti, che non per questo sono indegni di essere rappresentati, allora lui, l'utente medio di Facebook e Twitter, anche quando fa il giornalista, non dovrebbe poter dire la sua nemmeno al televoto per il Grande Fratello. Nemmeno se fossimo ancora nel 1861.

2 commenti:

  1. Sono d'accordo sul fatto che non si possa "revocare" un diritto inalienabile, specie se un simile provvedimento tenderebbe a creare un'elite.
    Rimane comunque il fatto che non siamo nel 1861, e che l'istruzione, oltre a essere garantita a tutti, è obbligatoria fino ad una certa età: trovo inaccettabile un sistema scolastico che produca simili aberrazioni; ma questo, in effetti, è un altro problema...

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  2. Sandro, la domanda è: gli ignoranti hanno diritto o meno di essere rappresentati in Parlamento?
    E ancora: se tu volessi, avresti diritto o meno di essere ignorante?
    Credo che la risposta debba essere "sì" in entrambi i casi.
    Io trovo che sia più inaccettabile trovare Ministri ignoranti...

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