domenica 10 novembre 2013

Geografia dell'agnello

Cara Diane,

venerdì sera ho mangiato da "Iznik", un piccolo locale turco sulla Higbury Park, a Londra.
Il ristorante ci era stato consigliato e non siamo rimasti delusi.
Per 35£ abbiamo assaggiato due antipasti, due secondi e un dolce, con acqua e coca.

Il "Mucver" è un antipasto a base di polpette fritte di feta e porro, servite con "kisir", una salsina molto delicata. "Sukuc" è invece il nome della salsiccia cotta alla griglia e profumata di spezie. Il "Tavuk Kavurma" è il pollo a trancetti, cotto al forno insieme a peperoni verdi e rossi, pomodorini e olio d'oliva. Viene servito con riso basmati. Infine, si chiama "Izmir Kofte" la carne d'agnello tritata e cotta al forno in un sughetto di patate e pomodoro. Anche per questa c'era il riso basmati oppure, in alternativa, un pane croccante simile alla nostra "schiacciata". 
Assomiglia ad una pasta-sfoglia, condita con pistacchio e caramello e accompagnata da gelato alla vaniglia, il dolce tipico turco, "Baklava", per essere precisi.
L'ambiente è molto ospitale; il locale è sobrio, ma ricco di decorazioni e arredi che richiamano il mondo orientale.
Ora Diane, tu sai bene che io sono un appassionato cultore della cucina greca: bene, riflettevo sul fatto che la carne d'agnello (o capretto) è un vero e proprio trait d'union tra la cultura gastronomica del Mediterraneo orientale e quella del Sud Italia. A Bologna l'agnello è più raro (e costoso) che a Taranto, ma si trova nei menù delle trattorie tipiche, dove assume le sembianze della costoletta fritta. Non mi risulta, invece, che oltre il Po la pecora spadroneggi più di tanto. Sicché si potrebbe tracciare una sorta di linea Brandt fra regioni bovino-centriche e regioni ovino-centrici. Tra queste ultime, oltre alla Puglia, bisognerebbe metterci l'Abruzzo e il Lazio. Te ne vengono in mente altre?

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