domenica 10 marzo 2013

Scrivere, non cancellare!


Ho sempre amato i muri “imbrattati”. Anche quando chi li imbratta, evidentemente, non è un artista. 
Dunque non mi piacciono soltanto quelli dei palazzacci di periferia, trasformati dall’arte meravigliosa dei murales; ma anche quelli dei palazzi storici del centro, soprattutto quando sono "sporcati" dai rigurgiti di qualche vaga protesta.
Ieri passeggiavo con un amico per via Zamboni – non lo facevo da tempo: sia passeggiare con quest'amico, sia passeggiare per via Zamboni – e mi sono imbattuto in una scritta interminabile, sul fianco intonacato dell’Oratorio di Santa Cecilia: «la legge è illegale», ho letto, sorridendo di gusto.
Poi, procedendo più avanti sullo stesso lato della strada, ho trovato questo: qualcuno, evidentemente, più che aver voglia di lasciare un segno di qualcosa, ha avuto l’arroganza insopportabile di  cancellare il segno di qualcun altro.  


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