giovedì 24 gennaio 2013

Un annuncio

«Aspirante romanziere cerca soggetti minimamente avvincenti per avviamento trame complicate. Garantite prosa discreta e vasta gamma di dettagli accessori». Questo sarebbe un annuncio perfetto per me. Avrò scritto le pagine iniziali di una decina di romanzi: tutte lasciate lì, senza un seguito. E il problema è sempre lo stesso: lo sviluppo del soggetto. Riesco a immaginare gli aggrovigliati pensieri, ma anche le movenze, il tono della voce, o addirittura il colore e il disegno degli abiti dei miei potenziali personaggi. Ma mi è sempre mancato il plot. Mi farebbe comodo lamentarmi della mancanza di concentrazione, di tempo, di energie. Forse chi scrive romanzi non si concede distrazioni. O se ne concede molte di più. Non è nemmeno una questione di visione d’insieme, di intuizione di fondo e cose del genere. Semplicemente ho scarsa fantasia narrativa. Insomma i miei personaggi saprebbero scegliere cosa fare, con determinazione, in ogni situazione; ma io non so indicare loro fra cosa scegliere e in quali situazioni. Certo, è possibile, studiando, costruire un soggetto secondo schemi “industriali”, ovvero in qualche modo predefiniti e pressoché infallibili. Ma così non c’è gusto: meglio tenersi il problema. E rinunciare a scrivere romanzi.

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